Formula 1: Write to Survive

Sono passati 5 giorni da quei deleteri ultimi giri ad Abu Dhabi che hanno assegnato in maniera imprevedibole i titoli Piloti e Costruttori della Formula 1.
Quanto accaduto in pista e sopratutto nel post-gara mi porta ad un ragionamento inevitabile, qualcuno da questa situazione è rimasto scontento, ed in mondo dominato e collegato dalla rete, i Social diventano inevitabile campo di confronto (o scontro) fra le rispettive parti coinvolte. Il profilo mediatico tenuto dalle due squadre è stato agli antipodi, da una parte l'assordante silenzio stampa della Mercedes, interrotto solamente dalle comunicazioni di intenzione e successivo ritiro dell'appello alla corte di Parigi, sull'operato di Masi e della FIA. Dall'altra parte un susseguirsi di post celebranti la vittoria dell'olandese volante Max Verstappen, che riporterà il numero #1 a Milton Keyns dopo Seb Vettel nel 2014.
In tutta questa contrapposizione, un solo fattore accomuna queste due grandi squadre, i commenti degli utenti sotto i relativi contenuti Social. Qualcuno ha provato a limitarli (Mercedes) altri hanno lasciato libero sfogo ai propri followers (Red Bull), il risultato pressochè lo stesso: un fiume di insulti e rabbia.
Certo, la Formula 1 non è e mai sarà uno sport facile da comprendere, con le sue regole (troppo) contorte, le sue secolari tradizioni (guai a toccarle) e altri mille fattori che impegnano la nostra mente.
Dal 2019 però la massima categoria targata USA, ha aperto le porte ad un nuovo tipo di intrattenimento, quello televisivo o meglio dire digitale.,
Il gigante dello streaming Netflix (da qui la storpiatura che da il titolo a questo articolo) si è aggiudicato il diritto di produrre uno show che sveli i lati nascosti e dietro alle quinte di un mondo atipico come quello della F1. Fin quì nulla di strano, se non fosse che la televisione la maggior parte delle volte tende a spettacolarizzare ciò che succede, così da adattare al meglio la trama e generare ascolti.
Drive to Survive (questo il nome) ha generato fin da subito un parere contrastante nei piloti e negli adetti ai lavori, da un lato alcuni si sono mostrari favorevoli allo show, anche in chiave per attirare nuvo pubblico, altri come lo stesso Verstappen e Sainz, hanno evidenziato la presenza di rivalità e tensioni, inesistenti nella realtà dei fatti.
Questo mi porta a riflettere, quanti di coloro, che esprimevano/imponevano la loro opinione in maniera poco civile sui Social, si sono interessati alla Formula 1 a seguito della pubblicazione dello show.
Quanti prima di allora non aveano sentito parlare di "undercut" "fuel saving" o sapevano dell'esistenza dell' ERS dell' MGU-K e di alte componentistiche meccaniche varie? Non lo sapremo mai.
Quello che è certo è che dal 2022 la FIA e Liberty Media, dovranno trovare un accordo sulla via da far percorre alla Formula 1, una via fatta di show, rodei su pista, rivalità sfrenate o una via fatta di ricerca tecnologica, innovazione, lotta in pista ma sepre correlata da Fair Play e sportività.
Oltre alle celebrità che popolano la griglia di partenza, bisognerebbe insegnare e ricordare ai propri tifosi la storia di questo sport, i valori che esso trasmette, le radici da cui proviene.
Solamente così tutti potranno godere dello spettacolo in pista e scambiare opinioni con altri appassionati.